Roma, 2 mar 2010 (CHB) - Via libera da Bruxelles alla patata geneticamente modificata "Amflora", prodotta dalla multinazionale Basf. Lo ha deciso oggi la Commissione europea con procedura
scritta, mettendo la parola fine all'embargo sulle nuove colture Ogm, che resisteva nell'Ue
dall'ottobre del 1998.
Decisamente critica Legambiente: "L'Efsa (L'Autorità europea per la sicurezza alimentare) come al solito non si smentisce e ancora una volta, in nome della sicurezza alimentare autorizza un alimento chiaramente pericoloso, contestato dalle autorità sanitarie internazionali e proibito dalla direttiva Ue 2001/18, relativa al rilascio deliberato di Ogm nell'ambiente, perché contenente un gene resistente agli antibiotici e quindi pericoloso per la salute umana. Con questa assurda decisione, l'Ue decreta la fine dell'embargo sulle colture geneticamente modificate, vanificando così gli sforzi e gli investimenti di tutti coloro che hanno creduto nel Made in Italy e nella ricerca della qualità e delle eccellenze. Dimas prima, Barroso poi, hanno dichiarato di non voler imporre agli Stati membri l'uso degli Ogm, sostenendo l'opportunità per ogni Stato di chiarire quali fossero le priorità e i bisogni".
"E' evidente che l'Italia non ha alcun bisogno di questi prodotti - ha dichiarato il responsabile Agricoltura di Legambiente Francesco Ferrante - e francamente mi chiedo, per scendere sul piano concreto, quale genitore possa scegliere di dare ai propri figli un cibo che potrebbe renderli resistenti agli effetti degli antibiotici. Questa decisione ci espone a pericoli enormi, dal punto di vista produttivo ed economico ma anche da quello della salute e della sicurezza e non si capisce cosa stia aspettando il ministro Zaia ad emanare il famoso decreto che impedirebbe l'esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato che autorizza la coltivazione dei Ogm senza aspettare le linee guida sulla coesistenza, per tutelare l'agricoltura di qualità, il biologico e le eccellenze italiane. Buone e sane". (chartabianca, 15:13)
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