Cagliari, 2 mar 2010 (CHB) - "Con la pubblicazione nella giornata di oggi sui quotidiani locali della procedure di avvio delle autorizzazioni per realizzare l'impianto off shore sul Golfo di Cagliari, si compie un affronto politico, istituzionale senza precedenti all'intera Sardegna". Lo dichiara il deputato sardo Mauro Pili che ha presentato stamane un'interrogazione urgente ai Ministri delle Infrastrutture, dell'Ambiente e dei Beni culturali perché intervengano immediatamente per revocare le procedure avviate per manifesta violazione delle più elementari norme di tutela ambientale, naturalistica, culturale, archeologica che si concentrano su quel tratto di mare.
"Dopo la mobilitazione dei mesi scorsi, le prese di posizione di tanta gente, ma soprattutto delle istituzioni locali, provinciali e regionale non avrei mai pensato - sostiene Pili - che i signorotti del vento potessero continuare a soffiare sugli interessi a tal punto da pensare che la Sardegna sia terra di nessuno". L'entità del progetto presentato, pale alte oltre 120 metri, oltre 10 milioni di metri quadrati di specchio acqueo, rappresenta un'offesa alla Sardegna e i ministro competenti hanno il dovere di intervenire preventivamente in una procedura che non poteva in alcun modo essere avviata.
"E' assolutamente inaccettabile che questa corsa alla conquista del mare sardo abbia la seppur minima possibilità di realizzarsi. L'avvio delle procedure doveva essere impedito, - sostiene Pili- non per ragioni istituzionali, e vi sarebbero tutte le ragioni, ma soprattutto per l'incongruenza dell'impianto proposto con l'area prescelta. "I progetti presentati in quell'area di mare sono la dimostrazione che non è pensabile sottostare alle provocazioni di miliziani del vento che - conclude Pili - pensano di poter perseguire lauti guadagni deturpando le coste della Sardegna rapinando a piene mani gli incentivi sull'eolico che, poi, sono pagati anche dai cittadini sardi i quali sarebbero costretti a subire oltre il danno la beffa". (chartabianca 17:32)