Qui, grazie alla disponibilità del preside dell'istituto, gli operatori della struttura diretta dalla Domenica Casu, incontreranno i ragazzi delle ultime due classi liceali, le II e le III. Dalle ore 8 alle 13,30 saranno controllate la pressione arteriosa ed effettuati esami delle urine. Inoltre sarà consegnata anche una scheda che gli studenti dovranno compilare e dalla quale sarà possibile dedurre eventuali familiarità per patologie renali. Nella mattinata di martedì saranno consegnati i moduli di adesione a autorizzazione che gli studenti dovranno far firmare ai genitori, quindi riconsegnare agli operatori sanitari.
Con "Nefrologie aperte" invece, la struttura dell'ospedale catalano da lunedì aprirà le sue porte dalle ore 8,30 sino alle 13 per effettuare una serie di controlli sui pazienti nefropatici e uno screening gratuito su parenti dei pazienti che hanno già malattie renali croniche diagnosticate. Si tratta di soggetti che possono essere considerati potenzialmente a rischio. In questo caso, oltre a rilevare i valori della pressione arteriosa ed effettuare l'esame delle urine per rilevare la presenza di proteinuria e microematuria, sarà effettuato anche un esame della creatinina, cioè l'esame del sangue attraverso il quale è possibile esprimere il grado di funzionalità del rene.
Ad Alghero sono circa 70 i pazienti in trattamento dialitico, mentre supera quota 400 il numero dei pazienti, residenti in tutto il distretto sanitario, seguiti ambulatorialmente dalla struttura di Nefrologia e dialisi del nosocomio cittadino. In questo caso si tratta di pazienti affetti da fattori di rischio quali ipertensione arteriosa, malattia renale cronica, nefropatia diabetica, malattie genetiche a cui segue insufficienza renale. In Italia, secondo gli esperti, si stima che la malattia renale sia presente in forma moderatamente grave nel 10 per cento della popolazione, ma tale dato non tiene conto di tutti quei casi, molto più numerosi, nei quali il problema renale è già presente senza ancora dare segno di sé, a parte per la presenza delle sole alterazioni urinarie. È proprio in tale fase della malattia, sempre priva di sintomi, che è più utile intervenire, proprio perché la malattia per sua natura tende a progredire e, lasciata a se stessa, nel tempo conduce alla perdita della funzione dei reni. Al contrario, una volta diagnosticata, la malattia può essere curata e rallentata, tramite adeguate abitudini di vita e semplici terapie farmacologiche che sono tanto più efficaci quanto più instaurate precocemente. (chartabianca 09:55)
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