Martedì 16 dicembre 2025 - 08:15

CAGLIARI, IL GRIDO DALLE TOMBE: "PRONTI A SALVARE TUVIXEDDU"

(NOSTRO SERVIZIO)

Cagliari, 28 mar 2010 (CHB). «Bloccare tutto il piano Coimpresa e creare sui colli di Tuvixeddu-Tuvumannu il più grande parco archeologico e ambientale del Mediterraneo. E se la Regione non sentisse ancora la nostra voce, siamo pronti a tenere un sit-in sotto viale Trento fino a che non saremo ascoltati». Dalla necropoli torna ad alzarsi il grido di allarme di Legambiente Sardegna per il destino dell'area. Questa mattina l'associazione ha organizzato una visita in quella che dovrebbe essere una zona sotto tutela e che invece «rischia di vedere il cemento dei palazzi a poca distanza dalle tombe puniche».

Un migliaio di persone ha partecipato alla breve escursione che ha toccato soprattutto l'altura di Tuvumannu, dove le ruspe hanno già agito per costruire il tunnel (interrotto a metà) che dovrebbe collegare via Is Maglias con via Cadello. Gli stessi recenti edifici dalla facoltà di Ingegneria inglobano alcune tombe (i resti sono visibili), dettaglio questo che ha colpito molti cagliaritani che mai prima di oggi si erano soffermati a curiosare nella zona tra piazza d'Armi e via Is Maglias. Uno scorcio di città che fino agli anni Quaranta del secolo scorso doveva essere una zona collinare ad alta vocazione archeologica. L'archeologo Alfonso Stiglitz ha illustrato l'ubicazione di cisterne puniche, di tombe portate via dalla benna delle ruspe e dai disastri dell'ex cementeria che collegava viale Sant'Avendrace con via Is Maglias tramite il famoso canyon, «dove qualcuno - ha ironizzato Fanny Cao di Italia Nostra - avrebbe voluto erigere una statua di dinosauro». Una tappa della visita è stata dedicata anche all'area del catino, sotto via Codroipo dove, a parte quattro palazzine, sono previsti campi sportivi e «perfino un laghetto, quasi a lavare per sempre il passato di Cagliari: ecco la sensibilità ambientale dei costruttori», hanno detto sarcasticamente i rappresentanti di Legambiente.

Tra i cittadini anche l'ex assessore regionale della Cultura, Maria Antonietta Mongiu, e diversi consiglieri regionali dell'opposizione che hanno ripercorso le recenti tappe della travagliata storia recente dell'area e hanno ribadito l'impegno dell'assemblea ad agire per una maggiore salvaguardia dei colli.

«Abbiamo scritto almeno una dozzina di lettere al presidente della Regione - ha detto Vincenzo Tiana, presidente Legambiente Sardegna - ma Ugo Cappellacci ha sempre ritenuto di avere cose più urgenti da fare e non ci ha mai risposto. La Regione e il Consiglio dicono di volersi interessare al destino di Tuvixeddu, ma intanto Coimpresa va avanti. Bene, non vorremmo che Sagunto venisse conquistata mentre a Roma ancora si discute su come fermare Annibale. E per questo siamo pronti a organizzare un sit-in sotto il palazzo di viale Trento per rimettere al centro della politica ambientale e culturale il parco di Tuvixeddu,  chiedendo il blocco del progetto Coimpresa e il vincolo di inedificabilità integrale anche per il colle di Tuvumannu». (chartabianca, 16.17)

FOTO - TUVIXEDDU COME SARA' CON IL PROGETTO COIMPRESA