Martedì 16 dicembre 2025 - 07:03

FARO ASINARA, PILI (PDL) REPLICA A MINISTERO E A REGIONE

Stintino, 7 apr 2010 (CHB) - Non si placa la polemica sulla vendita del faro di Punta Scorno all'isola dell'Asinara. Il deputato Pdl Mauro Pili torna sulle affermazioni rilasciate oggi dall'assessore regionale agli Enti Locali Gabriele Asunis e su quelle di ieri del sottosegretario della Difesa. "L'iniziativa del ministero della Difesa sulla vendita del faro dell'Asinara - dichiara l'ex presidente della Regione - si è rivelata priva di qualsiasi fondamento giuridico per mancanza di potestà e di proprietà. L'affermazione del sottosegretario che sostiene di operare in nome e per conto dei conti pubblici è un'affermazione di principio condivisibile, ma è del tutto fuori luogo se riferita alla vicenda del faro dell'Isola dell'Asinara. E risulta essere inaccettabile la dichiarazione con la quale si sostiene che quel bene è di interesse dell'amministrazione, affermazione tanto infondata quanto affrettata se risulta vero che lo stesso bene è stato già acquisito nel 2004 dalla regione Sardegna. All'invito dell'amico Crosetto a stare tranquillo mi permetto di rispondere, tranquillo si, ma con gli occhi ben aperti, perché anche altri, prima del Ministero della Difesa, hanno cercato di vendere la Fontana di Trevi al turista di passaggio".

Poi l'attacco ad Asunis: "Infine leggo dello stupore dell'assessore regionale Asunis che mi "accusa" di essermi dimenticato che quel faro era nella disponibilità della Regione. Mi spiace deluderlo: non passo la maggior parte del mio tempo a memorizzare la proprietà dei fari sulle coste della Sardegna. Questo forse è un compito che più gli si addice, ma non posso non rilevare che tale verifica sia avvenuta tardivamente e solo dopo una mia pubblica denuncia. Vorrei ricordare, infine, all'assessore regionale che l'unico caso di conflitto costituzionale sollevato con lo Stato per la piena attuazione dell'articolo 14 dello Statuto è stato deciso dal sottoscritto e solo a seguito di quell'azione e delle cause vinte successivamente che gran parte di quel patrimonio statale è passato nelle mani della Regione. Questa volta la polemica con il sottoscritto è stata quantomeno fuori luogo, soprattutto se si tiene conto del fatto che sorprendentemente la Regione niente ha detto per biasimare il tentativo del Ministero di vendere un bene non suo". (chartabianca, 17:10)