"Obiettivo di questo progetto pilota - ha spiegato l'assessore Prato - è legare fortemente le materie prime locali di qualità con i prodotti di eccellenza e creare così le condizioni perché il comparto agricolo esca dalle monocolture produttive. Nel caso specifico della cerealicoltura, vogliamo spingere maggiormente i produttori e i trasformatori, che già stanno dimostrando una forte volontà in questo senso, a coltivare e utilizzare grano sardo di qualità. Ciò innescherà un processo virtuoso consentendo anche una stabilizzazione dei prezzi". Nel frattempo, l'assessorato ha già attivato interlocuzioni con il ministero e l'Unione europea per ottenere il riconoscimento Dop di alcune produzioni, tra cui il pane carasau, le sebadas e i culurgiones. Inoltre, la Regione sta accelerando le procedure per arrivare a contratti commerciali di filiera, che stabiliscono un prezzo base della materia prima e l'agricoltore, già all'inizio dell'annata agraria, è in grado di conoscere quanto gli sarà pagato il grano.
I malloreddus e il pane carasau a marchio "Semenadura" sono stati ottenuti grazie alla coltivazione, nei principali areali cerealicoli della Sardegna, delle tre varietà di grano duro da seme più diffuse nell'Isola: Iride, Karalis e Saragolla. Sia il mulino che i trasformatori isolani coinvolti nel progetto hanno reputato eccezionale la qualità del grano duro, così come elevata è risultata quella dei prodotti trasformati. I malloreddus e il pane carasau verranno promossi anche alla rassegna agro-alimentare internazionale "Cibus" di Parma (maggio 2010) e al "Fancy food" di New York (giugno 2010), oltre che in una serie di manifestazioni nelle principali province in collaborazione con l'Associazione nazionale cuochi. La Regione svilupperà inoltre una campagna di educazione alimentare nelle scuole per divulgare la conoscenza e incentivare il consumo di queste e altre produzioni della filiera cerealicola regionale. (chartabianca, 13:05)