Martedì 16 dicembre 2025 - 09:41

FOTOVOLTAICO, LA POLEMICA: "REGIONE TAGLI LA BUROCRAZIA"

Cagliari, 8 mag 2010 (CHB) - La bozza di decreto ministeriale sul nuovo conto energia fotovoltaico introduce modifiche agli attuali incentivi, in particolare per il settore agricolo, che rischiano di bloccare gli investimenti, con conseguenze pesanti per le imprese. Tagli tariffari in vigore dal gennaio 2011 che vanno ben al di sopra della riduzione dei costi di impianto registrati negli ultimi due anni. Il settore agricolo appare come il più penalizzato dalla riduzione del nuovo conto energia, perché la normativa per il settore è stata perfezionata, con i chiarimenti che regolano la produzione delle agro-energie da impianti fotovoltaici, solo nel luglio 2009. La maggior parte degli investimenti programmati rischia, quindi, di avere uno spaccato temporale troppo breve per poter accedere ad una redditività sufficiente a valorizzare gli investimenti programmati.

In questo spaccato nazionale, la Sardegna si è inserita con la delibera della Giunta regionale 10/3 che tra l'altro, pone fortissimi vincoli burocratici alla realizzazione di impianti superiori ai 20 KW. "Chiediamo alla Giunta regionale - spiega Marco Antonio Scalas, presidente di Coldiretti Sardegna - di agire in fretta ed integrare e modificare il contenuto della delibera per permettere alle molte imprese agricole dell'isola di completare gli investimenti programmati entro la fine del 2010. Anno in cui - sottolinea Scalas - sarà ancora possibile investire nell'agro-fotovoltaico, consentendo a molte imprese del settore primario un'integrazione di reddito in assenza della quale non potranno probabilmente sopravvivere".

Secondo i dati di uno studio elaborato da Coldiretti e C.e.t.a., spiega ancora Scalas, "il settore agricolo potrebbe raggiungere la percentuale di oltre l'8% del bilancio energetico nazionale, stimato al 2020, con un'ulteriore previsione, in termini occupazionali, di poco meno di 100.000 unità attive nelle fasi di produzione o di conversione delle energie dalle varie fonti rinnovabili, ma solo a patto che sia il Ministero delle Attività produttive, sia la Regione Sardegna facciano entrambe la loro parte"."Abbiamo bisogno", conclude Scalas, "di mantenere l'attuale livello di incentivazioni almeno per i prossimi due anni e di semplificazioni normative regionali che consentano la realizzazione con procedure semplificate di piccoli impianti agro-energetici almeno fino ad 1 MW". (chartabianca 10:02)