Martedì 16 dicembre 2025 - 15:34

GIORNALISTI MEDITERRANEO, ISRAELE-PALESTINA: LA PACE ARRIVA ANCHE GRAZIE AI MEDIA

Cagliari, 8 mag 2010 (CHB) - Oltre un'ora e mezza per coprire la distanza tra Ramallah e Gerusalemme superando i check point militari, per rafforzare il processo di pace attraverso i media e la formazione dei giornalisti. E' questa l'immagine più forte che arriva dal X Meeting dei giornalisti del Mediterraneo, che si è aperto ieri a Cagliari su iniziativa della Ifj e della Fnsi (Federazione stampa italiana) e con il patrocinio della Regione Sardegna. Lo scrive il portale della Fnsi

Collaborazioni con media indipendenti per i palestinesi, un network che lavora attraverso radio, tv e notizie on line, circa 600 giornalisti formati per migliorare la democrazia, talk show su economia ed attualità e produzioni per dare quella speranza che va riposta nel dialogo tra Israele e Palestina. Oggi i due popoli sono più vicini anche grazie al lavoro quotidiano di Search for Common Ground, che ha portato la sua esperienza al meeting in un appuntamento che ha segnato la ripresa dei rapporti tra giornalisti israeliani ed arabo-palestinesi all'interno della Federazione internazionale dei giornalisti. "Si tratta di un incontro storico che pone le basi per una cooperazione in una situazione molto difficile - ha spiegato il segretario generale dell'International Federation of Journalists (Ifj), Aidan White -. E' possibile iniziare a lavorare insieme tra Nord e Sud del Mediterraneo, ma anche in tutti quei luoghi dove ci sono dei problemi culturali e politici in un'azione comune di giornalisti e media istituzionali".

Secondo il segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, si tratta di un momento importante "perché segna la ripresa di un lavoro comune sul giornalismo etico, quale pilastro di ogni democrazia. Il dialogo aperto tra israeliani e palestinesi non è un passaggio facile, ma speriamo di cominciare un nuovo cammino all'insegna dell'unità del Mediterraneo che fonda la sua millenaria storia sulla multiculturalità e sull'integrazione".
"Il bacino del Mediterraneo - ha osservato il sottosegretario agli Affari esteri Stefania Craxi - è un luogo di conflitti che pesano e il ruolo della stampa è indispensabile per la formazione di una coscienza civile e per creare sentimenti di pace. Lo sviluppo economico e il progresso civile e sociale pensiamo possano aiutare anche a ristabilire la pace". Al meeting non poteva mancare uno spazio di discussione sul tema della libertà di informazione in Italia.
"La libertà di stampa non è mai troppa - ha detto Siddi -. Nel nostro Paese i giornalisti sono presi di mira dal potere, venendo considerati una parte della competizione politica". Il sottosegretario Craxi ha replicato che "in Italia c'é libertà di stampa", ma ha attaccato sull'"anomalia italiana" per la mancanza di "editori puri: parlo ad esempio del Corriere della Sera, di proprietà di una compagine finanziaria, oltre che ovviamente di Repubblica, vero e proprio giornale di partito". (chartabianca 12:49)