Cagliari, 12 mag 2010 (CHB) - "I rally non sono forme di turismo sostenibile da incoraggiare e promuovere". E' la posizione di Legambiente Sardegna in riferimento al Rally di Sardegna 2010 in programma da 4 al 6 giugno. "In primavera si ripetono puntualmente le gare automobilistiche e motociclistiche che trovano generosa ospitalità nella nostra Isola - sottolinea il segretario Franco Saba - gli organizzatori di queste manifestazioni prediligono i percorsi che attraversano i compendi naturalistici più suggestivi del nostro territorio fra i quali primeggiano le foreste demaniali e i perimetri forestali amministrati dall'Ente Foreste della Sardegna. Legambiente non vuole entrare nel merito della bontà di queste manifestazioni, ma certamente non può annoverarle fra le forme di turismo sostenibile da incoraggiare e promuovere. Vogliamo piuttosto eccepire sul fatto che dette gare si svolgano in aree deputate prioritariamente alla conservazione degli habitat naturali e vocate ad una fruizione meno impattante cioè a piedi, a cavallo e in bicicletta.
"Si tratta infatti di aree generalmente istituite in Oasi Permanenti di Protezione Faunistica - prosegue la nota - rientranti nella Rete Ecologica Regionale e ricomprese nelle zone destinate a parco o riserva dal legislatore regionale con la legge n.31/89, ancora vigente. Gli itinerari del rally non vengono resi noti e ciò non ci consente di esprimere una valutazione più puntuale e argomentata dei pericoli di danno ambientale che ne possono derivare. Al riguardo le esperienze degli anni scorsi non depongono a favore di una adeguata attenzione sia da parte degli organizzatori che degli organi di gestione e controllo regionali".
"Legambiente ritiene diseducativo e improprio che a promuovere e sponsorizzare questo tipo di "turismo" siano la Regione e altri enti pubblici; confidiamo pertanto che il loro autorevole intervento faccia in modo che tutte le aree sensibili e soggette a tutela a norma di legge siano precluse al passaggio del rally e affinchè siano comunque adottate le misure cautelari e di controllo idonee ad evitare inquinamenti, disturbo alla fauna selvatica e danni all'ambiente. Condividiamo la filosofia della campagna " Foreste Aperte" purché non si dilati il concetto di apertura a favore delle automobili e di altri mezzi motorizzati. Vigileremo perché ciò non accada e ci auguriamo di non doverne fare motivo di successiva polemica". (chartabianca 11:44)
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