Tra i primi obiettivi da raggiungere, oltre al superamento della crisi contingente e alla definizione delle strategie per il 2011, il pagamento del latte a qualità e non più al litro come avviene oggi. Fattore questo (su cui oggi tutti i presenti hanno convenuto) che concorrerà a valorizzare la materia prima e il lavoro di chi sta in campagna. A brevissimo sarà studiata una griglia apposita, che sarà sottoposta a tutta la filiera per la sua condivisione, che conterrà premialità, franchigie e penalità in base al rapporto grasso/proteine del latte. Inoltre, la Regione investirà delle risorse per acquistare dei latto-prelevatori utili ad avere dati certi e univoci sui prelievi. Ancora, tutte le aziende che avranno necessità di risorse finanziarie, garanzie bancarie e di collocare i prodotti tramite il Consorzio Latte dovranno sottoscrivere l'impegno di condividere con la "stanza di compensazione" tutte le strategie aziendali fino a quando non torneranno alla normale operatività. La Regione inoltre combatterà l'abusivismo produttivo e solo da vere aziende agricole sarà consentita la trasformazione di formaggi a denominazione d'origine.
Altro obiettivo della "stanza di compensazione": il supporto produttivo e commerciale alle aziende, soprattutto a quelle più piccole che fino a oggi hanno avuto difficoltà ad affacciarsi nei mercati. A questo proposito, l'assessore Prato ha illustrato quelle che saranno le funzioni nuove del Consorzio Latte: diventare un attore commerciale in modo tale da cercare nuovi mercati e sperimentare nuovi prodotti caseari. D'accordo con Prato il presidente del Consorzio: "Noi siamo pronti - ha detto Toto Meloni, presidente del Consorzio latte - anzi è auspicabile che il piano sia operativo al massimo entro agosto, altrimenti tutto potrebbe essere inutile. Il Consorzio lavorerà per tutto il comparto in maniera solidale e partecipativa, mettendo a sistema esperienze, sinergie e logistica".
Da parte loro, le associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia hanno posto l'accento sull'esigenza di avviare subito tutti i sistemi per salvare le aziende di allevamento. In particolare, hanno sollevato l'esigenza di poter tutelare primariamente il mondo della produzione, di avere dati sicuri e certificati sulla produzione di latte e formaggi tramite la costituzione di un Osservatorio e di tutelare non solo il Pecorino Romano ma anche gli altri prodotti caseari ovini. (chartabianca 18:48)