"Con l'entrata in vigore del Regolamento Mediterraneo, il piccolo strascico, le turbosoffianti, il cianciolo, operanti su tutta la fascia costiera italiana, hanno registrato, a causa di una maggior selettività degli attrezzi, una sensibile riduzione di reddito per i pescatori. L'Unci Pesca ritiene necessario che, nel rispetto dell'applicazione di tale Regolamento, si preveda un periodo adeguato di monitoraggio e di analisi per rilevare compiutamente l'effettivo impatto delle prescrizioni normative. Importanti, per lo sviluppo sostenibile e per dare opportunità di futuro al settore, sono l'attivazione dei Piani di Gestione per lo sviluppo delle imprese di pesca e aiuti mirati.
Sarebbero essenziali, inoltre, disposizioni che consentano parità di trattamento per i pescatori italiani e iniziative che incoraggino e promuovano il made in Italy anche nel comparto dei prodotti ittici. Tra le richieste espresse dall'organizzazione, infine, quella di avviare attraverso il FEP misure di "de minimis" regionali a favore delle imprese finalizzate a rendere accessibile anche per i soci pescatori la C.I.G. in deroga; a predisporre un fermo biologico attraverso il quale dare opportunità alle imprese di un riordino delle attività di pesca; ad assumere iniziative di maggiore vigilanza sui mercati che siano di contenimento delle importazioni di pescato a noi vietato, e quindi reprimere la concorrenza sleale da parte dei paesi terzi; a dare piena attuazione ai bandi di arresto definitivo per chi vuole abbandonare il settore o per la diversificazione delle attività. (chartabianca, 17:35)