"La qualità nasce dalla stalla e arriva, nel giro di due ore, alla mozzarella pronta all'acquisto. Uno dei segreti della genuinità di questi prodotti - ha spiegato l'assessore Prato - è prima di tutto il latte: a differenza di quanto avviene in alcune altre realtà produttive, qui non abbiamo bisogno di comprarlo o importarlo, ma lo produciamo. L'immediato vantaggio è che il latte, non facendo migliaia di chilometri, non perde le sue qualità organolettiche ed è la base migliore per le mozzarelle che vengono realizzate in neanche due ore dalla raccolta del latte". Altro vantaggio: la filiera a km zero fa sì che le mozzarelle non debbano subire trattamenti con soda e sbiancanti (peraltro vietati dalle normative) per aggiustare il ph di un latte magari già vecchio e "stanco". L'assessore ha poi invitato le famiglie e i consumatori sardi a non limitarsi a osservare l'etichetta né a farsi ingannare da marche che richiamano in modo subdolo l'agro-alimentare italiano o sardo.
Antonello Usai, direttore generale di Laore Sardegna, ha sottolineato invece il vantaggio per il consumatore di mangiar sardo: "Le nostre mozzarelle sono sicure anche perché nascono da un latte di allevamenti indenni da brucellosi, tubercolosi e leucosi. La tracciabilità e i metodi di lavorazione controllati uno a uno sono la migliore garanzia per chi le consuma". Durante il tour, cominciato dall'allevamento dell'azienda Taviani, sono stati spiegati tutti i passaggi di produzione, a partire dall'importanza delle condizioni di allevamento e dell'alimentazione, tutta a base di orzo, foraggio e mais prodotti in loco. Subito dopo, la mungitura e la raccolta del latte nelle autocisterne termiche fino all'arrivo nello stabilimento, dove vengono attuati diversi controlli in laboratorio sul latte, poi sull'acqua e successivamente sulle mozzarelle prima del loro confezionamento. Ogni anno in Sardegna si producono circa 5 milioni e mezzo di chili di mozzarelle. (chartabianca 17:45)