Cagliari, 30 giu 2010 (CHB) - Una targa e un attestato di riconoscenza, per la collaborazione prestata dalla Regione Sardegna nel campo dei trapianti, sono stati consegnati da Thair Ibrahim Khalil, presidente della irachena "Ninavah thalassemia society", e da Rabin Nammour, studente libanese collaboratore dell'Associazione, all'assessore regionale della Sanità, Antonello Liori. Il riconoscimento si deve ai giovani iracheni affetti da talassemia ("Ben 8.000 nella sola regione Ninavah", ha detto Khall) curati ed operati nelle strutture del Microcitemico di Cagliari. "In Sardegna esiste un 'Programma assistenziale per ragioni umanitarie' - ha ricordato l'assessore Liori - grazie al quale la Regione può autorizzare le Asl ad erogare, compatibilmente con le risorse disponibili, prestazioni sanitarie a favore di cittadini non appartenenti all'Unione Europea che necessitino di cure di particolare specializzazione ed urgenza, sia per gravi patologie per le quali non esistono, o non siano facilmente disponibili, prestazioni mediche nel Paese d'origine. Soprattutto con l'Iraq abbiamo aperto un buon canale di collaborazione che ha portato alcuni bambini ad essere operati nel nostro centro di eccellenza per la talassemia". L'ultimo è stato all'inizio del mese di giugno, un iracheno di 5 anni con donatrice la sorellina, mentre a luglio, sempre dall'Iraq, arriverà un bambino di 9 anni che riceverà la donazione dal padre e sarà ospitato coi suoi genitori nella casa di accoglienza dell'associazione Astafos di via Deliperi. "Tra i nostri imminenti progetti - ha aggiunto Khalil - c'è proprio la creazione di un centro trapianti in Iraq e per fare questo abbiamo bisogno della collaborazione dei paesi amici. La nostra esperienza di trapianti in giro per il mondo ha determinato la nostra scelta: vorremmo che a fare la formazione dei nostri medici fosse la scuola italiana."
Dall'assessore Liori è giunta completa disponibilità: "E' nostro dovere morale fare il possibile per aiutare i popoli che hanno bisogno della nostra conoscenza in campo scientifico ed in particolare quello iracheno funestato da una guerra che ha creato ulteriori e gravi difficoltà. E' emozionante vedere la Sardegna finalmente protagonista dei ‘viaggi della speranza', ma questa volta come meta di arrivo e non di partenza". (chartabianca, 12:15)
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