La ricerca, che ha interessato un campione di 800 sardi maggiorenni intervistati nel maggio scorso, aveva come obiettivo la valutazione da parte della comunità isolana dei provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale in questo anno di governo ma anche capire quali sono le criticità del comparto agricolo per orientarne le scelte future. "È stato un sondaggio molto utile che ci dà l'occasione - ha spiegato il presidente Cappellacci - di intervenire in quegli ambiti dove esistono maggiori problemi e di continuare a lavorare per rilanciare l'agricoltura isolana. In questo primo anno ci siamo occupati contemporaneamente di gestire le emergenze (tra cui i pagamenti, calamità naturali e indennizzi) e di gettare le basi di prospettiva sulle diverse filiere, a cominciare dalle più rappresentative, come quella ovina. La ricerca dell'Ispo mette in luce diverse criticità, ma anche un certo gradimento nella strada intrapresa dalla Regione segno questo che sul settore c'è interesse e condivisione di un metodo incentrato sul dialogo e sul confronto con tutti gli attori del sistema produttivo". Mannheimer, illustrando le varie risposte, ha evidenziato come a differenza di altre regioni, in Sardegna ha riscontrato forte interesse sulle sorti dell'agricoltura.
Relativamente al consumo e alla conoscenza dei prodotti agro-alimentari, nel sondaggio è emerso ad esempio che la maggior parte degli intervistati (il 52 per cento) non sa che il pane carasau, le sebadas e i malloreddus sono prodotti con grano non sardo. Inoltre, 7 sardi su 10 giudicano incredibile questo fatto e il 67 per cento crede che per queste specialità andrebbero utilizzate solo materie prime locali. "Dato molto utile questo - ha puntualizzato l'assessore Prato - che ci fa capire come l'unica soluzione per legare le materie prime locali, quindi il grano sardo, con i prodotti finiti (carasau, sebadas, malloreddus, culurgiones e altri) sia arrivare al riconoscimento del marchio Dop. Il percorso normativo e le interlocuzioni con ministero e Unione europea sono stati già avviati". Sorprese anche sulle risposte alla domanda su quale formaggio grattugiato viene utilizzato sulla pastasciutta. Il 38 per cento del campione ha risposto pecorino sardo, il 56 per cento Grana e Reggiano. La motivazione principale per preferire i formaggi non sardi è il gusto troppo marcato dei nostri prodotti da grattugia (64 per cento del campione, di cui l'80 per cento di studenti).
Per quanto riguarda le politiche attuate dalla Giunta in agricoltura, il 94 per cento condivide che si debba investire sul comparto (e di questo ben il 72 per cento è composto da 18-24enni, dato questo che evidenzia il forte interesse dei giovani per il comparto). Relativamente ai provvedimenti presi, riscuotono interesse quelli sulla creazione di percorsi di ippovie e ciclovie, il favorire l'integrazione delle attività agricole con altre turistiche, la creazione di distretti agricoli nei territori, l'utilizzo e la promozione di fonti di energia alternativa e rinnovabile in agricoltura. Infine, il 61 per cento del campione (settore agricolo) ha detto di credere molto/abbastanza sul fatto che queste nuove politiche miglioreranno la propria attività. (chartabianca 13:49)