In Italia una piccola azienda o libero professionista per recuperare dalla pubblica amministrazione i soldi di servizi e lavori svolti deve attendere mediamente più di sei mesi (186 giorni inclusi quelli di ritardo) contro i 24 giorni appena di Finlandia e Estonia, i 33 di Lettonia, i 35 della Repubblica Ceca, i 36 della Germania o i 39 giorni delle Isole Far Oer. Alle spalle dell'Italia con un mese in meno di attesa ci sono Grecia e Spagna. Solo nell'ultimo anno sul fronte della pubblica amministrazione in Italia si è accumulato un ulteriore mese di ritardo nei pagamenti rispetto ai termini contrattuali stabiliti.
D.A.S. ha rilevato anche che per riscuotere i pagamenti da altre aziende ci vogliono mediamente oltre 3 mesi (96 giorni inclusi quelli di ritardo). Pure in questo caso l'Italia è in coda insieme a Spagna (98 giorni) e Grecia (105 giorni) con pochi giorni di differenza in meno. L'esempio virtuoso arriva ancora una volta dai Paesi scandinavi. La Finlandia batte tutti con 27 giorni di attesa per poter riscuotere e di questi solo 7 sono i giorni di ritardo sui tempi contrattuali fissati. Non sono da meno Norvegia, Islanda e Svezia rispettivamente con 29, 34 e 35 giorni. E' un buon esempio anche su questo versante la Germania (35 giorni).
"In tempi di crisi - afferma Roberto Grasso, direttore generale di D.A.S. Italia - crescono i casi di inadempienze contrattuali e perciò la prima esigenza di piccole imprese e liberi professionisti è di avere un'adeguata assistenza legale nel recupero dei crediti. Da una recente ricerca che abbiamo commissionato oltre il 70% degli imprenditori e il 78% dei liberi professionisti interpellati vorrebbe avere una polizza di tutela legale per gestire il recupero dei crediti. Del resto - aggiunge il manager - anche la via giudiziaria in Italia è molto sconfortante Da noi la soluzione di un contenzioso economico nei vari gradi giudizio dura mediamente più di 3 anni e mezzo, collocandoci agli ultimi posti nel mondo. Senza contare, poi, che il 30% del credito si perde comunque nelle spese giudiziarie, specie quelle per pagare l'avvocato".
"Ascoltando le piccole imprese - Roberto Grasso - abbiamo visto che tra le cause più frequenti di vertenze ci sono pure gli incidenti da cattivo funzionamento di un macchinario, l'infortunio di un dipendente a causa di un fatto illecito di terzi o durante l'orario di lavoro, una lesione personale a un cliente causata da un prodotto dell'azienda. Come già hanno ben capito in altri Paesi (es. Germania, Austria) piccoli imprenditori e professionisti italiani si dovrebbero rendere conto che a un costo contenuto - bastano 250 euro l'anno - si può ottimizzare la gestione dei rischi aziendali utilizzando le assicurazioni di tutela legale". (chartabianca 15:48)