L'assessore Prato, in apertura di seduta, ha illustrato il progetto della filiera. E' emersa l'esigenza - ha detto - di creare un maggior contatto tra le industrie di trasformazione della carne e le aziende di produzione che accusano le prime di acquistare la materia prima all'estero. Abbiamo incentivato in termini morali - ha aggiunto - la valorizzazione delle nostre carni con la collaborazione dell'agenzia Laore prevedendo un protocollo di disciplina per la produzione di un prodotto adeguato. E' nato quindi un consorzio volontario privato formato da allevatori e trasformatori. Clausola per aderire al consorzio è stata quella di stabilire che almeno il 5% della carne utilizzata dai trasformatori fosse di provenienza sarda, una cifra da portare al 20% entro la fine dell'anno. L'assessore Prato ha precisato che la Regione Sardegna non ha investito risorse economiche nel progetto e che il consorzio non dipende dall'assessorato all'agricoltura.
Roberto Capelli (Udc) ha chiesto all'assessore a che titolo partecipa la Sfirs e come sia possibile che i produttori interni alla filiera possano commercializzare i loro prodotti utilizzando il logo della Regione Sardegna. Credo che l'assessorato - ha detto - abbia svolto il suo ruolo istituzionale. Questa è una delle poche cose di cui sono d'accordo con Prato. Auspico che queste azioni di promozione siano di più e portino anche occupazione. Capelli ha invitato però l'assessore a far togliere il marchio della regione Sardegna dalle etichette dei prodotti della filiera per evitare turbative di mercato. Per l'esponente dell'Udc l'utilizzo del marchio della Regione Sardegna o viene esteso a tutti i produttori che rispettano le regole "sulla sardità del prodotto" o non si concede a nessuno.
Anche il consigliere dei Riformatori Francesco Mula ha chiesto maggiore trasparenza e il rispetto delle regole sull'utilizzo del logo della regione Sardegna e ha ricordato all'assessore Prato la protesta degli allevatori dell'Ogliastra esclusi dalla filiera. Mula ha espresso preoccupazione per l'attacco mediatico contro l'impresa Murru descritta sulla stampa come un'azienda che acquista carni all'estero certificandole come sarde. Francesco Mula ha chiesto al presidente della commissione di sentire al più presto il sindaco di Irgoli, preoccupato per la sorte dei circa 80 lavoratori. La richiesta di sentire in audizione il primo cittadino di Irgoli è stata fatta anche da Antonio Solinas (Pd), Luigi Lotto (Pd), Daniele Cocco (Idv). Francesco Mula ha domandato anche il motivo dell'utilizzo del logo della Regione su tutte le interlocuzioni interne al consorzio, precisando che, se si tratta "di comunicazione tra soggetti privati" non deve essere utilizzata carta intestata della Regione. Il consigliere regionale del Psd'az Paolo Maninchedda ha subito precisato che il suo intervento era rivolto alla commissione e non all'assessore Prato. Il presidente della commissione Bilancio ha sottolineato la mancanza di regole procedurali definite che permettano alla Sfirs di entrare in consorzi già precostituiti o che debbano costituirsi . Ci troviamo davanti a un soggetto privato che usa abusivamente il logo della Regione Sardegna, che può invece essere attribuito solo attraverso procedure definite per legge. Il possesso di quel logo ha un valore economico e quindi crea una distorsione di mercato tra chi lo ha e chi invece no. Maninchedda ha anche ricordato all'assessore che la Regione può patrocinare eventi e non prodotti e di aver ravvisato nell'operato dell'esponente della giunta profili di illegittimità auspicando che la partecipazione della Sfirs al consorzio sia subordinata a regole chiare.
L'assessore Prato ha risposto alle richieste dei commissari precisando che non c'è stata nessuna volontà di escludere qualche produttore ma che sono state contattate le aziende maggiormente rappresentative in un settore fortemente frammentato. La Regione ha ritenuto giusto stimolare un consorzio privato per valorizzare il prodotto trasformato sardo ancora non tutelato dal DOP e dall'IGP. In merito al logo della Regione Sardegna - ha chiarito Prato - lo scopo è quello di difendere i nostri prodotti tipici non tutelati in altra maniera. Sul ruolo della Sfirs l'assessore ha dichiarato che ad oggi non sussistono ancora le condizioni perché la finanziaria regionale entri a far parte del Consorzio. A conclusione della seduta il presidente della commissione Mariano Contu ha annunciato un altro incontro per chiarire, dopo aver esaminato ulteriore documentazione, tutti gli aspetti della vicenda. Mariano Contu ha annunciato che i lavori della commissione sull'argomento saranno conclusi con una risoluzione. (chartabianca, 18:18)