SURPLUS DI LATTE, NON DI ROMANO. Soprattutto in questi ultimi tempi in tanti si stanno scagliando contro l'eccessiva produzione di Romano dimenticando volutamente che i problemi veri sono la mancata diversificazione produttiva e il surplus di quantità di latte, e non certo del suo principale derivato. "Che piaccia o meno, il pecorino Romano è l'elemento determinante delle dinamiche del comparto. Noi siamo per produrne meno ma poter far questo è necessario intervenire sulla produzione di latte per migliorarne la qualità e diminuirne la quantità. È questa la prima azione di vera diversificazione da mettere in campo.
Si vogliono togliere dal mercato 90 mila di quintali di Romano? Bene, allora i pastori, le organizzazioni di categoria e tutti coloro che criticano che s'impegnino a produrre 45 milioni di litri di latte in meno e/o a studiarne insieme e in maniera condivisa la loro destinazione".
Meloni sostiene che l'ingovernabilità della produzione di latte, e quindi l'eccedenza dello stesso, si può governare soltanto con un accordo serio e leale tra produttori e trasformatori. "Sta qui la logica razionale e intelligente della stanza di compensazione. Può essere infatti questo lo strumento a regia regionale progettato - e di questo bisogna essere coscienti - non soltanto per le esigenze della trasformazione. Come Consorzio di Tutela stiamo mettendo in campo tutte le misure possibili ma purtroppo il nostro lavoro troppo spesso viene ostacolato da posizioni strumentali e demagogiche che, come in questi ultimi giorni, però si manifestano come una mancanza di coerenza rispetto ai messaggi enunciati".
SUBITO LA STANZA DI COMPENSAZIONE. "Nonostante questi chiari luna, noi andiamo avanti ugualmente perché - continua Meloni - è decisivo che la "stanza di compensazione" parta immediatamente: sarà un soggetto neutro, unitario e rappresentativo di tutte le componenti della filiera ovi-caprina isolana che avrà come primo obiettivo programmare la produzione di latte e governare le eccedenze. Con questo meccanismo si saprà quanto latte si produce, come e dove si produce e quindi sarà più semplice definire una programmazione adeguata. Sono certo che ne conseguirà anche una dinamica produttiva del prezzo del latte e, dunque, la capacità di prevenire situazione drammatiche come quella che stiamo vivendo oggi. Naturalmente tutto sarà un sogno fino a quando non ci sarà realmente lo strumento normativo che permetterà di mettere in campo questa nuova e complessa sfida. Siamo infatti coscienti che tra un paio di settimane, a stagione casearia iniziata, tutto questo potrebbe risultare inutile. Ecco la ragioni dell'esigenza di un'urgente approvazione del disegno di legge in materia di Agricoltura da parte del Consiglio regionale".
I PASTORI NEI CONSORZI DI TUTELA. Considerato che ci viene sollecitata da più parti la partecipazione degli allevatori negli organismo del Consorzio, questa possibilità è già compresa nello statuto del Consorzio di Tutela del pecorino Romano: "Valuteremo ogni richiesta che i pastori faranno - precisa Meloni - e siamo certi che la loro presenza all'interno dell'organismo non potrà far altro che arricchire l'esperienza consortile". (chartabianca 11:38)