- Confartigianato Sardegna promuove il car sharing appena avviato a Cagliari. Il servizio permette di utilizzare una vettura “in comune”, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio, e pagando solo l’effettivo utilizzo. “Con una media di soli 35 centesimi a chilometro, o 1,50 euro l’ora – dicono i due giovani fratelli artigiani Alessio e Fabio Mereu, rispettivamente rappresentante legale e direttore tecnico della “PlayCar”, la società che cura per il Comune il car sharing – l’utente si libera di ogni costo relativo alla macchina, la città ne guadagna in vivibilità e l’ambiente in salubrità. In più le aziende, essendo un servizio a noleggio, i vantaggi fiscali sono tantissimi”.
Attraverso una applicazione per cellulari o andando su sito della società oppure chiamando il numero dedicato, 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, si “noleggia” una delle Micra, diesel o elettriche, per circolare liberamente dentro e fuori la città, nelle Ztl e parcheggiare gratuitamente nei parcheggi “striscia blu”, normalmente a pagamento. “Il risparmio si aggira intorno al 70% annuo rispetto al normale possesso di una autovettura – sottolinea Alessio Mereu, anche affermato musicista internazionale e diversamente abile a causa di un grave incidente - soprattutto non ci sono spese fisse, non si paga il rifornimento o il bollo o l’assicurazione o la manutenzione e in più non ci sono problemi di parcheggio, grazie ai 5 stalli verdi situati in Piazza Garibaldi, in via Sonnino e via Crispi presso il Comune, in piazza Repubblica e al mercato di San Benedetto”.
A breve, il car sharing cagliaritano sarà protagonista di una novità internazionale: i cittadini potranno vendere la propria vettura a Playcar, ricavare quindi un utile e contestualmente utilizzare le auto della flotta. Da sottolineare che, tra le società fornitrici di servizi di car sharing, la Playcar è l'unica pmi italiana in un mondo dominato da giganti multinazionali come Mercedes, Trenitalia ed Eni. Il car sharing di Cagliari, arriva quasi in contemporanea con quello di Milano e di Roma, e dopo 3 anni dai primi studi della società di Mereu in Germania e Svizzera. “Già nel 1996 analizzammo i primi modelli di Car Sharing all’estero cercando di applicarli con tecnologie artigianali – ricorda Fabio Mereu, anche presidente Regionale di Autobus Operator di Confartigianato - ma visti gli elevati costi di progettazione e la bassa tecnologia dei veicoli presenti, il progetto viene rimandato per difficoltà tecniche”. “Nel settembre 2010, grazie al Master and Back, assumemmo due dipendenti che studiarono il car sharing – prosegue – fino a ottobre 2011, quando viene realizzato il primo prototipo con un’utilitaria. E ora siamo qui, pronti per questa nuova avventura”.