- "Francesco d'Arabia, operazione Qatar", con un fotomontaggio del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che indossa un turbante: è il titolo scelto per "La Collina", la rivista che fa capo all'omonima comunità di Serdiana di don Ettore Cannavera, presentata stamattina a Cagliari alla presenza del neo direttore responsabile, Maria Francesca Chiappe, attuale responsabile della cronaca di Cagliari dell'Unione Sarda. La regia editoriale è di Giorgio Pisano, ex inviato, vicedirettore e cronista di punta oggi in pensione de L'Unione Sarda che, curiosamente ma per suo volere, figura nella gerenza solo tra i collaboratori.
Quaranta pagine, cadenza trimestrale (ma l'obiettivo è arrivare a una pubblicazione mensile), il periodico costa un euro e si apre con l'editoriale di don Cannavera ("Diritto al dissenso. Le ragioni di una nuova avventura") e al suo interno ospita dossier (spicca un'intervista a Pigliaru, "Ecco quello che farò"), e articoli sui temi delle imprese e dell'industria (una lunga intervista al presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu), del lavoro, dell'ambiente e della giustizia.
Nel suo editoriale il fondatore della comunità di accoglienza spiega che tra gli obiettivi del rinnovato giornale vi è dare spazio alla libertà di pensiero e opinione ("siamo senza padroni") e aiutare le istituzioni "a snidare la disonestà e il malaffare che frenano lo sviluppo dell'isola e causano l'abbandono politico dei sardi". "Con queste pagine - continua Cannavera - vogliamo essere "sentinelle" nei confronti di chi ha responsabilità decisionali per la nostra terra". Parole non casuali, visto che proprio poco prima del voto delle ultime Regionali, don Cannavera aveva chiesto e auspicato uno sforzo di moralità da parte dei candidati alla presidenza della Giunta.
Tra i pezzi in esclusiva, un articolo firmato in prima persona da Mario Tidu, ex boss della banda di Is Mirrionis, che racconta la sua vita dal carcere di Buoncammino di Cagliari dove era rinchiuso prima del trasferimento a Uta.