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Mercoledì 24 aprile 2024 - 23:56

AGROALIMENTARE: TTIP, MOZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE PER DIFENDERE POSIZIONE SARDEGNA

(CHB) - Cagliari, 10 ago 2015 - Un intervento della Regione sull'accordo commerciale internazionale tra Stati Uniti e Unione Europea “Ttip”, per permettere alla Sardegna di rappresentare la propria posizione. Lo sollecitano con una mozione trasversale alcuni esponenti del centrosinistra e del gruppo misto in Consiglio regionale, con primo firmatario Paolo Zedda (Soberania). I consiglieri regionali chiedono alla Giunta e al presidente, Francesco Pigliaru, un intervento per promuovere ogni azione possibile, a livello nazionale e comunitario, “per evitare le conseguenze negative che deriverebbero dalla sottoscrizione dell'accordo da parte dell'Italia per i cittadini, gli agricoltori e l'economia sarda nel suo complesso”, aggiungono. Inoltre chiedono di “promuovere, davanti ai cittadini e a tutti gli altri enti locali, azioni di sensibilizzazione e informazione riguardanti il Ttip.

L’ACCORDO. Secondo i firmatari della mozione, l’accordo presenterebbe dei benefici soprattutto “su possibili aumenti in termini di innalzamento del volume di scambi, delle esportazioni europee, aumento del Pil mondiale e dei singoli stati, maggiore concorrenza e maggiore ricerca in tecnologia e innovazione e semplificazione burocratica”. Ma lamentano come i negoziati siano stati contraddistinti, però, da una “quasi totale segretezza che ha suscitato non poche perplessità sia tra gli addetti ai lavori, sia tra le popolazioni interessate”. I consiglieri firmatari evidenziano e “anche per ragioni legate alla segretezza, le istituzioni europee hanno nel corso del tempo pubblicato una serie di documenti legati ai negoziati, commissariando anche uno studio estremamente positivo sull'impatto dell'accordo sull'economia europea”.

MOBILITAZIONI. I consiglieri regionali che hanno sottoscritto la mozione sottolineano che sul Ttip si è mobilitata una larga fetta dell'opinione pubblica, preoccupata per i futuri scenari con particolare riguardo a: l'eliminazione delle barriere "non tariffarie" e le normative che limitano la piena libertà d'investimento; la possibilità data agli investitori transnazionali di citare in giudizio, presso un tribunale arbitrale creato ad hoc, i governi sovrani e le autorità locali, qualora le loro società subissero perdite, anche potenziali, di profitti in seguito a decisioni di politica pubblica con evidenti ripercussioni sull'autonomia delle autorità pubbliche, anche in termine di destrutturazione della coesione sociale delle comunità territoriali. Inoltre la mobilitazione ha riguardato: l'eliminazione delle barriere "non tariffarie" che avrebbero pesanti conseguenze sulla tutela dei diritti dei lavoratori e dei cittadini, della salvaguardia dei beni comuni; la creazione di nuovi mercati, con l'apertura dei servizi pubblici e dei contratti per appalti governativi alla concorrenza di imprese transnazionali che rischierebbero di provocare un'ulteriore ondata di privatizzazioni in settori chiave come la sanità e l'istruzione e, infine, la "deregolamentazione della sicurezza alimentare" che scaturirebbe dall'eliminazione delle normative europee sulla sicurezza alimentare, con specifico riferimento agli Ogm e più in generale con il superamento del "principio di precauzione" europeo. (CHARTABIANCA) mpig agricoltura