Baradili, 15 feb 2010 (L'Unione Sarda) - A settembre è nata Elisa Mura, e grazie a lei il paese ha fatto un bel balzo in avanti, raggiungendo quota 95 abitanti, ma presto arriverà anche un'altra bimba, e la rischiosa corsa allo spopolamento che aveva visto Baradili ridursi a 91 anime nel 2008 sarà forse sventata. Forse, ma c'è chi mostra un razionale pessimismo. «È vero che da tre anni contiamo una nascita ogni dodici mesi - conferma il sindaco Lino Zedda, 52 anni a marzo - ma ci vuol altro per fermare lo spopolamento del nostro paese, come di tutta la Marmilla. Ci vogliono politiche concrete, a partire dalla scuola, altrimenti i bei discorsi sulla rinascita delle zone interne resteranno pura accademia. Noi lavoriamo già in unione con altri Comuni, ma se non c'è l'impegno dei poteri pubblici per garantire la scuola qui in Alta Marmilla, almeno nel raggio di cinque, dieci chilometri, non avremo futuro».
SINDACO PROTAGONISTA Alla testa del Comune da 22 anni (salvo una breve interruzione), Zedda è stato il protagonista della ripresa del paese più piccolo della Sardegna, puntando, ancora prima della legge regionale sui centri storici, sulla rinascita di un borgo medioevale in miniatura delizioso, imperniato su quella piazza Santa Margherita dove, di fronte alla chiesetta, due pietre che suonano di Pinuccio Sciola si specchiano davanti al piccolo campanile.
NEL VECCHIO BORGO E stato proprio l'intervento pubblico a stimolare lo spirito imprenditoriale di due sorelle, Alessia e Maria Grazia Atzeni, 39 e 29 anni, emigrate di ritorno: da Cagliari e Sanluri dove sono nate, eccole di nuovo nel paese del padre Gigi per mettere in piedi un Bad and Breakfast, "Il Vecchio Borgo", ricavato da alcune vecchie case rimesse a nuovo con grande uso della pietra locale, soprattutto nella facciata. Anche grazie al loro intervento, il paesino ai piedi della Giara ha ripreso il suo aspetto di piccolo borgo antico abbellito dalla presenza di numerose case d'epoca (dal Monte Granatico a casa Usai e casa Lavra), oltre che da resti nuragici fra i quali una fontanella scavata nella roccia e ricostruita qualche secolo fa: la sua acqua è usata ancora oggi nella chiesa parrocchiale, dove la domenica spesso a messa non si raggiungono le venti anime.
L'ANIMA AGRICOLA «Il paese è di nuovo bello e accogliente, anche se i giovani rischiano di andar via in cerca di lavoro», racconta Dina Atzeni, 78 anni, una grande nostalgia per gli anni in cui l'agricoltura (grano e fave, oliveti, vigneti e mandorleti ) fioriva insieme all'allevamento del bestiame, attività peraltro oggi in ripresa. A lei piace stare qui, dove le giornate di sole regalano una campagna verdissima e dolce, il silenzio della campagna interrotto soltanto dalle poche auto che passano sulla vicina strada provinciale. «Certo - aggiunge Dina Atzeni- dobbiamo andare ad Ales per acquistare la carne o per gli uffici postali e le banche, perché qui non ci sono servizi, è stato chiuso anche l'ultimo negozio di alimentari. Ma nei fine settimana e d'estate il paese si riempie».
IL BOOM TURISTICO Baradili è in effetti diventato negli ultimi dieci anni un centro meta del turismo della Marmilla ma anche dei cagliaritani e degli oristanesi. Il ristorante del vecchio Borgo ospita fino a 250 commensali, in occasione di matrimoni e altre feste. E le sue sette camere (sedici posti letto) sono spesso esaurite d'estate. «Certo -spiega il sindaco- ci vorrebbero altri posti letto per ospitare interi pullman di turisti...». Ma intanto cresce anche il turismo immobiliare: due cagliaritani hanno acquistato altrettante case, mentre una signora originaria di Sini al rientro dall'emigrazione in Francia, dove faceva la ristoratrice, si è costruita una villetta. Baradili, insomma, piace.
CRESCONO GLI IMPRENDITORI E se il paese non ha chiuso i battenti è merito non soltanto di un'amministrazione lungimirante ma anche di un pugno di imprenditori dinamici, oltre che di un artigiano che non ha abbandonato la forgia del fabbro. Funzionano i vivai di Marcello Pisu, lavora Matteo Mura, gommista ventottenne figlio d'arte che in via Turri non ha il tempo di annoiarsi, anche se - con gran dispiacere dei compaesani.- sta per trasferire l'attività a Escovedu. Grande è soprattutto il successo del pastificio lanciato sette anni fa, nel giorno dlela festa di Santa Margherita, da Maria Bonaria Mura e dal marito, oggi nelle mani del figlio, Stefano Abis, e della nuora Maria Josè. Anche quest'attività è stata stimolata dell'intervento pubblico. L'investimento privato nacque infatti grazie ai Piani integrati d'area (Pia) voluti dalla Regione e dal Comune. E oggi il pastificio "Santa Margherita" vende ravioli, malloreddus e trofie fatti a mano, seadas e culurgionis in mezza Sardegna ma anche a Cortina d'Ampezzo, a Roma, a Capri e persino in Olanda.
IL RISTORATORE - STILISTA Paese piccolo ma non fuori dal tempo (fra i suoi 94 abitanti c'è anche Stella Richard, nata in Nigeria, oggi cittadina italiana), Baradili vanta un Parco giochi davvero attraente, e attrattivo per migliaia di persone che, soprattutto d'estate, arrivano con i bambini a frequentare la piscina, i prati e gli impianti sportivi di tennis e calcetto oltre al percorso da trekking. Tutto ciò, in attesa del Parco acquatico, per la gioia di Adelino Cabras, vicino ai 40 anni, inventore del Ranch, pizzeria ristorante da 250 posti che nei week end celebra spesso il tutto esaurito. Adelino, che in realtà è nato nella vicina Baressa, guadagna con birre e pizze, ma la sua passione è la moda. Stilista impegnato a coniugare innovazione e tradizione, ha lanciato il marchio Ranchjeans e crea capi esclusivi con materiali che richiamano la Sardegna nei tessuti, nei colori (zafferano, malva, lavanda) e nei materiali, come il sughero. A luglio organizza ai bordi della piscina una sfilata che nel 2009 ha visto presenti 500 persone. E la prossima esatte concederà il bis. Già, anche la moda fa parte del miracolo Baradili, piccolo ma bello al pari di tanti centri di una Sardegna interna meno reclamizzata di quella costiera eppure capace di suscitare emozioni.
DAL NOSTRO INVIATO
GIANCARLO GHIRRA